Storia
L'ayurveda esamina il concetto di "Vita" nella sua totalità e nelle sue mille sfaccettature, poiché si occupa di tutti gli aspetti dell'esistenza umana: salute, cucina, sessualità, estetica, movimento e spiritualità. Infatti per l'ayurveda la salute non è semplicemente lo stato di assenza della malattia, ma una solida condizione di benessere globale, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale. Il concetto di "equilibrio" elaborato dall'ayurveda comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari apparati e organi interni, ma coinvolge tutti gli aspetti dell'esistenza e pone l'individuo sempre in stretta correlazione con l'ambiente esterno in cui vive, con il ciclo delle stagioni, l'equilibrio della psiche e dello spirito: salute significa assenza di malattia e anche rapporto di felice convivenza con i propri familiari, amici, parenti, colleghi, conoscenti, con il clima e la cultura di appartenenza. Tenendo in considerazione questa molteplicità di fattori, l'ayurveda si prefigge quattro scopi fondamentali: prevenire le malattie, curare la salute, mantenere la salute e promuovere la longevità.
Inoltre l'Ayurveda stabilisce quattro obiettivi principali (purusartha) nella propria vita per uscire dal ciclo Karma (azione) – Samskara ( impressioni profonde) e raggiungere l'illuminazione:
1. Dharma – Dovere, condotta morale, responsabilità, retta azione – Perché sono qui? Qual'è il mio compito? 2. Artha – Comprensione e prosperità, intese come conoscenza – Capire bene cosa stiamo facendo e perché stiamo facendo le cose 3. Kama – Felicità – Godere appieno di tutte le cose, essere beati 4. Moksha – Illuminazione, libertà – Chi non è felice non può essere libero
In ogni momento della vita dobbiamo pensare ai suddetti obiettivi, cercando di comprendere quale sia il nostro dovere:
. compiendo il Dovere, si comprende . tramite la Comprensione, si giunge alla felicità . tramite la felicità si arriva all'Illuminazione e quindi alla Libertà
L'essere umano è libero solo quando accetta tutto ciò che gli accade, come un Dio o una Dea.
La vita viene intesa come una continua interazione tra corpo (formato dai grandi 5 elementi Panchamahabhuta), percezione degli organi di senso (n. 5 Tanmatra – derivano dall'unione di Rajas e Tamas a livello sottile), tra i 5 organi di senso, i 5 organi motori, la mente (n. 11 Indriya – derivano dall'unione di Sattva e Rajas) e l'anima (Atman). Uno dei principi fondamentali dell'Ayurveda è quello secondo cui l'uomo è considerato una miniatura della natura: la natura è il macrocosmo, l'uomo il microcosmo e ciò semplicemente significa che i principi presenti nella natura sono gli stessi presenti nell'uomo.
I Triguna ( Tri=3 e Guna= qualità sottili non fisiche) sono diversi tipi di qualità primordiale che si trovano diffuse nel cosmo e in ogni creatura vivente: i loro nomi in sanscrito sono sattva, rajas e tamas: 1) Sattva rappresenta l'energia primordiale pura, la forza potenzialmente creativa, la purezza, lo spirito, l'essenza (Brahma); 2) Rajas rappresenta il movimento puro, l'energia cinetica, la dinamicità, la forza che mantiene, l'intelletto ( Vishnu); 3) Tamas rappresenta l'inerzia, la passività, la staticità, la forza potenzialmente distruttiva, il corpo (Shiva).
Queste tre qualità/forze si manifestano nell'universo con il suo primordiale OM ( o AUM)
Dalla diversa combinazione dei TRIGUNA nascono i cinque grandi elementi PANCHAMAHABHUTA ( PHANCHA = cinque, MAHA = grande, BHUTA/BHUTANI = elementi)
Tutti i cinque grandi elementi di base che compongono l'universo, etere/spazio, aria, fuoco, acqua e terra, si esprimono con modalità differenti nella formazione degli esseri viventi, determinandone origine e strutture (DOSHA = costituzione psico-fisica o bioenergie/umori corporei). In base a questo principio, è possibile quindi usare, se si conosce, tutto ciò che è presente nell'universo al fine di prevenire e curare le malattie.
Tutto ciò che esiste, dal più minuscolo elemento della materia fino all'universo nel suo complesso, compie queste tre azioni: alimentazione, movimento e riposo. Questo principio vale anche per l'uomo, per il quale questo concetto si traduce con mangiare, lavorare, respirare, vivere, riposarsi, etc..; l'alimentazione è cibo per il corpo per la mente, le emozioni, l'anima; il riposo è lo stato di quiete tra un movimento/azione e l'altro/a (es. reincarnazione = la rinascita dell'anima, o dello spirito di un individuo, in un altro corpo fisico, trascorso un certo intervallo di tempo dopo la sua morte terrena . E' una delle credenze più diffuse nelle religioni orientali quali l'induismo, il giansenismo, il sikhismo e il buddhismo). Questi tre principi fondamentali per l'esistenza devono essere assecondati nel modo giusto, ciò significa essenzialmente conoscere e seguire i dettami della natura. La finalità che l'Ayurveda si propone, come tutte le scienze orientali, è di raggiungere un equilibrio delle energie del corpo e della mente. Tali energie derivano da una combinazione variamente articolata dei Cinque Elementi di base e vengono espresse nei tre principi chiamati Dosha. Con una definizione molto semplice possiamo definire tali principi come espressioni bioenergetiche che, per struttura e caratteristiche proprie, governano le funzioni psico-fisiologiche dell'individuo. Secondo l'Ayurveda ogni individuo è l'espressione unica e irripetibile della combinazione di questi tre principi fondamentali (dosha): Vata, Pitta e Kapha, la cui prevalenza identifica varie tipologie costituzionali.
Con il termine Vata Dosha si indica il principio nato dalla combinazione di Etere (Akasha) e Aria (Vayu), è un principio di movimento/propulsione e nel corpo presiede a tutte le funzioni del sistema Nervoso e governa tutto ciò che si muove nel corpo. Le sue qualità sono: fredda, mobile, leggera, flessibile, veloce, brusca, generosa, pelle secca e ruvida. La sua sede principale è il colon e retto e i suoi 5 sub-dosha sono: Prana, Udana, Samana; apana e Vyana.
Con il termine Pitta Dosha si indica il principio nato dalla combinazione di Fuoco (Agni o Tejas) e Acqua (Apas o Jala), è il principio del calore e governa il metabolismo, tutti i processi digestivi e di trasformazione/conversione. E' responsabile anche dei pensieri, della capacità di comprendere e di vedere. Le sue qualità sono: caldo, penetrante, ha un odore corporio tipico (acido), morbido, liscio, leggero, chiaro, leggermente unto/oleoso, ama i sapori piccanti e aspri. La sua sede principale è l'intestino tenue e parte inferiore dello stomaco, duodeno/pancreas. I suoi 5 sub-dosha sono: Pachaka, Ranjaka, Alochaka, Sadhaka, Bharajaka.
Con il termine Kapha Dosha si indica il principio nato dalla combinazione di Acqua (Apas o Jala) e Terra (Prithivi), è il principio della coesione e stabilità (forza/struttura), presiede alle funzioni del sistema Immunitario ed è responsabile della struttura dei tessuti e delle articolazioni del corpo. Le sue qualità sono: freddo, levigato, dolce, sodo, compatto , massiccio, denso, lento, stabile, morbido, unto/oleoso, chiaro, fresco, fluido, tranquillo, sereno, con un vigore eccellente. La sua sede principale sono i polmoni e la testa e i suoi 5 sub-dosha sono: Avalambaka, Kledaka, Bodhaka, Sleshaka e Tarpaka.
Spesso solo uno o due dosha predominano e influenzano la nostra personalità e costituzione fisiologica, anche se sono presenti tutti e tre i dosha in ognuno di noi.
La storia dell'Ayurveda affonda le sue radici nel periodo vedico, l'epoca più antica della civiltà indù: risale cioè al 5.000 a.c. o forse ad un periodo precedente.
Nei successivi quattro testi classici denominati VEDA (Conoscenza/Scienza tramandata da millenni attraverso questi 4 libri/testi sanscriti) possiamo trovare i seguenti argomenti molto dettagliati: 1°(il più antico di tutti 2000 a.c. e il 1500 a.c.) RIG "Raccolta delle strofe della sapienza": mantra, religione, rituali, simboli, cerimonie e spiritualità. 2°( 2°-3°-4° composti tra il 2000 a.c. e ilo 1100 a.c.) SAMA "Conoscenze delle melodie": musica arte danza, cultura pittura e scultura. 3°YAJUR "Raccolta delle formule sacrificali" (si pronuncia agiurveda): politica, diplomazia, come governare bene il popolo. 4° ATHARVA (sarà trattato nella medicina Ayurvedica). Ogni VEDA principale ha diversi UPAVEDA.
La scienza dei punti Marma è parte integrante della scienza vedica, naturalmente nel corso del tempo ha influenzato le altre scienze e artidi cui troviamo tracce nei veda come Yoga, Ayurveda, Danza, Musica, Mantra, Arti Marziali, Astrologia, Filosofia, Sistema di medicina Siddha. Lo sviluppo e lo sfondo storico di questa scienza prese inizio dalla cultura Sarasvati nel tempo di Charaka e Sushruta, e negli antichi autori e testi che seguirono. La parola Marma ha molte traduzioni ma significa anche "Prana, vita, ecc.", etimologicamente deriva dalla radice sanscrita "Mru" (Mritu=Morte). Marmasthana è definita quindi una zona (sthana) particolarmente vulnerabile, sede di prana e quindi di vita.
Marma significa anche "segreto, nascosto, energia vitale" in quanto si tratta di punti di energia e vulnerabilità specifiche. Esistono punti Marma in tutto il corpo e ogni Marma ha relazione con differenti organi, funzioni e tessuti corporei, sono punti attraverso cui il Prana, o energia vitale", si dispone e può essere diretto. Il Prana è l'intelligenza Madre del nostro sistema vitale.
Secondo la tradizione vi sono 107 Marma nel nostro corpo e i vari autori ne danno definizioni a volte leggermente diverse, ma concordano tutti sul considerare i punti Marma luoghi speciali d'incontro di varie strutture grossolane e sottili comunque sedi di Prana.
Troviamo un'accurata traccia e un'attenta sistematizzazione dei Marma nell'antico testo ayurvedico di Sushruta, la Sushruta SAmhita ( s.s.Sa. cap VI) indispensabile oggetto di studio per i Terapisti ayurvedici.